Remember Mars?

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    Non è mia, ma era troppo carina per non condividerla con voi.
    La traduzione invece è mia. Una delle prime che ho tentato quindi chiedo venia. xD
    Enjoy! <3

    Author: Dire Banshee
    Original: *click*
    Rating: G
    Characters: Lucifer, Gabriel, Michael, Raphael, Castiel, Dio.
    Summary: So, what did happen to the dinosaurs?

    Remember Mars?

    All’inizio dei tempi, quando il mondo era appena stato creato e gli arcangeli avevano l’equivalente età umana (ammesso che gli umani esistessero, a quel punto) di otto anni, Lucifer e Gabriel si sfidavano in una corsa per il Paradiso a chi raggiungeva prima il loro fratello maggiore. Michael, il più grande tra gli angeli, pertanto vicino ai diciassette anni umani, non appena le voci dei suoi fratellini lo raggiunsero, interruppe l’allenamento con la spada su cui suo Padre insisteva tanto. “Michael!” lo chiamò Gabriel nel momento in cui giunse.

    “Michael, vuoi... oohf!”

    Venne interrotto da Lucifer che, correndo troppo veloce per fermarsi in poco spazio, gli si schiantò addosso e i due finirono a terra, rotolando. Si fermarono a poca distanza in un agitato groviglio ridacchiante e Michael mise da parte la propria spada per andare ad aiutare i sue fratelli a districarsi tra loro. Non appena entrambi i giovani angeli furono in piedi ed ebbero sistemato le ali al loro posto, Michael parlò, “Ora, qual’è il motivo di così tanta confusione?”

    “Padre ha detto che possiamo andare sulla Terra,” spiegò Gabiel, quasi fremente per l’eccitazione. “Verrai con noi, Michael? Daidaidaidai?”

    Lucifer annuì, unendo anche la propria voce alla litania di Gabriel. Michael sorrise ai due.

    “Mi piacerebbe molto, ragazzi ma,” disse, interrompendo il loro coro felice di “evvai!” “Ma, andremo dopo che avrò finito di allenarmi.”

    “Aww, dai Michael!” lo supplicò Gabriel.

    “Puoi allenarti quando torneremo,” disse Lucifer e Michael scosse il capo.

    “Mi dispiace ragazzi, ma più tardi Padre si dovrà incontrare con gli altri dèi.”

    Gabriel si imbronciò e Lucifer si accigliò.

    "Perché devi andare con Lui, comunque?" domandò Lucifer. "Non fanno mai nulla a parte guardarsi male fra di loro per tutto il tempo!"

    "Lo so," disse Michael per consolare il giovane indispettito. "Ma Crono e Odino stanno iniziando a portare alcuni dei loro figli, così come altri dei. Padre mi vuole lì e, quando sarete più grandi, porterà anche voi ragazzi."

    "Davvero?" chiese Gabriel, sgranando gli occhi alla prospettiva, ma Lucifer continuò, imperterrito.

    "E' stupido." dichiarò. "Non combatteremo nessuno e in ogni caso Padre li ucciderebbe tutti.

    Michael sospirò e cambiò argomento. Era consapevole che Lucifer sapeva come elaborare un argomento e Michael non aveva intenzione di ascoltare suo fratello lamentarsi per tutto il giorno. Si alzò e raccolse la sua spada e poi indicò la porta.

    "Andate a giocare," ordinò. "Ed io prometto che vi troverò non appena avrò finito qui."

    Lucifer a un certo punto parve pronto a ribattere ancora ma Gabriel distrasse suo fratello schizzando fuori dalla porta alla massima velocità urlando, "Ti batterò… di nuovo!"

    Lucifer partì come un lampo dietro suo fratello.

    "No, non ci riuscirai!"

    Michael scosse il capo e tornò al suo allenamento. Non passò molto tempo che uno degli angeli più giovani, di circa tre anni secondo i canoni umani, lo individuò. Michael ripose la sua spada non appena il piccolo Serafino entrò esitante nella stanza e lo guardò con giganteschi occhi blu. Nonostante non fosse particolarmente legato al più giovane dei suoi fratelli, erano comunque tali e l’arcangelo prese in braccio il piccolo.

    “Cosa c’è che non va, Castiel?” gli chiese. Credevo che toccasse a Raphael badare a te oggi?”

    Raphael era appena più giovane di Michael, circa quindicenne, e spesso veniva incaricato di tener d’occhio il piccolo dei Cori.

    “Raphael sta urlando contro Gabriel e Lucifer,” confidò il piccolo angelo, poi la sua voce si ridusse ad un sussurro, il tono di una persona intenta a fornire un frammento di conoscenza proibita, “Non dovevano uscire dal Paradiso.”

    Michael ridacchiò e arruffò il groviglio di capelli scuri di Castiel.

    “Va tutto bene Castiel,” lo rassicurò. “Padre ha detto che potevano andare sulla Terra a giocare.”

    Castiel lo guardò con seri occhi sgranati.

    “Ma loro non sono sulla Terra.”

    Michael si accigliò e fece per chiedere dove fossero andati i due quando udì un rumore e un potente eco scosse il Paradiso. Poteva sentire Raphael sbraitare, “Guardate cosa avete combinato! Questa volta siete davvero nei guai!”

    “Oh no,” mormorò Michael a bassa voce, stringendo forte il piccolo Serafino mentre dispiegava le ali e seguiva il suono della voce di suo fratello.

    Quando Michael atterrò sulla Terra, rimase letteralmente pietrificato per svariati lunghi momenti. Il mondo a cui suo Padre e gli altri dèi avevano diligentemente lavorato era ridotto una rovina fumante; la vegetazione massacrata, gli enormi alberi abbattuti, le grandi bestie che avevano solcato quelle terre erano disseminate ovunque, morte per la maggior parte. Il cielo era scuro e una lieve pioggia di cenere ricopriva svariate porzioni del globo. Michael osservò a bocca aperta la devastazione mentre Raphael incrociava le braccia e guardava compiaciuto i due giovani arcangeli che avevano abbassato lo sguardo sui loro piedi.

    Dopo quella che parve una vita, Michael riuscì finalmente a gracidare, “Cos’è successo?”

    “E’ colpa sua!” fu l’immediata risposta di Gabriel e Lucifer, ognuno dei quali puntò un dito accusatore all’altro, poi si guardarono male.

    “Loro,” disse Raphael puntando il suo stesso dito per inscrivere i due in un cerchio immaginario, “Hanno deciso che giocare con le grandi lucertole era troppo noioso, pertanto hanno pensato che usarle come bersagli fosse un’opzione migliore!”

    “Non è vero!” urlò Lucifer. “Non stavano cercando di colpire loro! Stavano mirando ai vulcani.”

    Gabriel saltò addosso al fratello. “Sta zitto!” sibilò, cercando di coprire la bocca di Lucifer.

    Lucifer lo tenne alla larga con un’ala, iniziando a schiaffeggiare via le mani di Gabriel.

    “Smettetela, tutti e due!” ordinò Raphael, accigliandosi nella loro direzione.

    Gabriel lo ignorò, ma Lucifer ricambiò prontamente l’occhiataccia.

    “Smetti di provare ad atteggiarti come Papà!”

    Michael continuò semplicemente a guardare ciò che rimaneva di ciò che un tempo era stato un mondo fertile e verdeggiante, stringendo forte il suo fratellino mentre questi si accoccolò contro la sua spalla. Michael si domandò cosa avrebbe detto a suo Padre. Il chiasso del litigio aumentò alle sue spalle almeno finché una voce tonante li raggelò tutti, tranne Castiel, che si era addormentato fra le braccia dell’arcangelo.

    “Finitela immediatamente!” ordinò il loro Padre. Raphael, Gabriel e Lucifer si zittirono mentre il Padre osservava il Suo mondo. “Cos’è successo?”

    “Loro,” iniziò a dire Raphael, indicando e il litigio ricominciò da capo ancora una volta. Dio sollevò una mano e cadde il silenzio.
    Prese gentilmente il piccolo Serafino addormentato da Michael e porse Castiel a Raphael.

    “Riporta questo piccolino in Paradiso. E’ ancora troppo giovane per stare qui fuori.”

    “Sì, Padre,” disse Raphael e tornò in fretta verso il Paradiso. Forse poteva lasciare il piccolo con Anael o Uriel; a dodici anni erano entrambi abbastanza grandi per tener sotto controllo i pulcini, in quel modo lui poteva tornare indietro per vedere cosa sarebbe successo.

    Una volta che Raphael fu scomparso, Dio si volse verso i giovani arcangeli, ma Michael si frappose tra loro.

    “Non arrabbiarti con loro, Padre,” disse. “Mi hanno chiesto di andare con loro e non l’ho fatto. Sarei dovuto andare per tenerli d’occhio.”

    Dio sorrise benevolo e posò una mano sulla spalla di Michael, rassicurante.

    “No, figlio mio. Tu stavi facendo ciò che ti avevo ordinato, questi due sono grandi abbastanza per controllarsi da soli, non avresti dovuto.”

    Michael annuì lentamente, era vero ciò che suo Padre aveva detto, ma nonostante ciò non voleva che i suoi fratelli venissero puniti. Si era trattato di un incidente, dopo tutto. Il Padre gli sorrise, come se avesse letto la sua mente o forse solo l’espressione sul suo viso e si fece più vicino.

    “Non ti preoccupare, Michael,” mormorò così che solo loro due potessero sentire. “Mi pare di ricordare di un paio di giovani arcangeli che combinarono un vero guaio su Marte non molto tempo fa.”

    Michael arrossì al ricordo. Lui e Raphael non avevano avuto intenzione di farlo, era semplicemente... successo.
    Gli altri dèi, comunque non ne erano rimasti particolarmente entusiasti e così suo Padre aveva fatto qualche promessa e tutti avevano spostato la loro attenzione su questioni più immediate. Michael annuì comprensivo e Dio si voltò sui suoi figli più giovani.

    “Ora,” disse serio. “Voi due sistemerete questa confusione.”

    “Sì, Padre.” biascicarono entrambi.

    “E fatelo bene. Gli altri ed io dovremo iniziare presto un nuovo progetto e ci servirà un’area di lavoro pulita.”

    “Un nuovo progetto, Padre?” domandò Michael, curioso.

    “Sì,” disse Dio. “Li chiameremo ‘Umani’.”

    End~
     
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  2. Elyri@
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    Mi dispiace se rispondo solo ora,non avevo visto proprio il post!
    La fanfiction è davvero molto carina, interessante e la traduzione è molto scorrevole....buon lavoro!

    grazie per averla condivisa con noi ^_^
     
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  3. QueenOfDarkAngels
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    Davvero molto carina!

    Per quanto riguarda la traduzione la trovo fatta bene, ma c'è una cosa che non mi convince (scusate, è deformazione professionale :P) quando qui usi la parola "compiaciuto":
    CITAZIONE
    mentre Raphael incrociava le braccia e guardava compiaciuto i due giovani arcangeli

    In originale è "smugly" che vuol dire appunto "compiaciuto", ma in questo contesto significa più "con aria di sufficienza" perché altrimenti significa che è compiaciuto, ovvero soddisfatto, del guaio combinato dai fratelli, ma ovviamente non è così.
    Quindi è più un "guardare dall'alto al basso".
     
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    Grazie per l'intervento, Queen, è sempre utile e bello imparare qualcosa di nuovo. Anche io soffro di deformazione professionale, ho sempre da ridire quando vedo le pubblicità affisse sui cartelloni o negli autobus. xD
     
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3 replies since 11/1/2016, 20:19   102 views
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