Fanfiction A Very Supernatural Christmas

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    Every real story is a never-ending story...

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    Dato che mancano pochissimi giorni alla scadenza del contest, ecco a voi il topic dove postare le vostre storie.
    Vi aspetto!
     
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    Nessuna notte, nessuna stagione, potrà durare per sempre

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    Ricordi di un natale passato


    Sono seduto al bancone di un bar a bere un nuovo boccale di birra. Ho ucciso il licantropo ormai da diverse ore e potrei tornarmene nella stanza del motel a passare il resto della serata coi miei figli. Potrei star lì a guardarli mentre scartano i due regali che ho preso loro. E so che ci terrebbero. So che non aspettano altro. Ogni anno sicuramente fissano quella porta con la speranza che lo passi con loro. E quanto tempo è passato dalla sua morte? Credo di averne perso il conto, o forse sono le troppe birre che ho bevuto che me l'hanno fatto dimenticare. Peccato che non stanno riuscendo a fare quello per cui in realtà servivano.
    Butto giù tutto di un fiato quella sostanza gialla amarognola e fisso l'albero di natale situato nell'angolo proprio di fronte a me e mi sembra di sentirla. È una voce lontana, ma la riconoscerei anche con tutti i rumori a coprirla.
    “John! Smettila di fare tutte queste storie, si tratta solo di fare Babbo Natale per qualche minuto.” mi guardava con aria da rimprovero mentre i suoi capelli ondulati le scendevano fino alle braccia che poggiavano sui suoi morbidi fianchi per rendere il suo tono ancora più minaccioso.
    Ricordo che voleva assolutamente che mi travestissi da Babbo Natale perché finalmente Dean aveva ormai imparato a camminare, correre e parlare. In definitiva, era il primo natale in cui Dean era davvero partecipe in tutto e per tutto.
    “Io continuo a rimanere dell'opinione che si spaventerà.” ribadii mentre comunque la facevo contenta. Dopotutto mi sarei divertito anch'io, anche se mai avrei pensato che quello sarebbe stato l'ultimo natale passato con lei. Se solo l'avessi saputo... quella notte l'avrei stretta più forte a me. Avrei assaporato ogni minimo dettaglio. Dal suo vestito rosso, alle luci colorate di casa.
    Fortunatamente Dean stava ancora dormendo quando la discussione era cominciata, così ebbi anche il tempo di vestirmi, di farmi aiutare nel sistemare la barba finta e di baciarla prima che andasse a chiamarlo. Ancora ricordo quella sera. Il profumo dei biscotti appena sfornati e lo sguardo pieno di meraviglia di Dean nel vedermi, o meglio, nel vedere Babbo Natale.
    Quel ricordo comincia sempre più a far male, tanto che chiedo del whisky forte. Voglio liberarmi di quello che sto rivivendo, ma più cerco di farlo, più ne vengo inghiottito. E mi dispiace di non essere in stanza con Dean e Sammy, ma... è ancora tutto così vivido per me.
    “Babbo Natale, io voio il fratellino.” mi disse improvvisamente indicando la pancia di Mary che subito si mise a ridere fragorosamente mentre io dovetti trattenermi, facendo fuoriuscire un semplice: “Oh oh oh.”.
    “Figliolo, il fratellino arriverà quando sarà il momento giusto per nascere. Quello che puoi fare ora è essere un bravo fratello maggiore e aiutare i tuoi genitori.” dissi con voce grossa, immedesimandomi il più possibile in quell'uomo grosso e vestito di rosso, anche se un po' mi stava infastidendo che ancora non aveva chiesto di me, come se improvvisamente si fosse dimenticato dell'esistenza di suo padre. Già, ricordo ancora che guardai Mary con fare supplichevole, con la speranza che inventasse una scusa per farmi tornare ad essere John. Invece mi costrinse pure a fare una foto conciato a quel modo, ma poi tutto cambiò perché improvvisamente Dean mi venne contro a tirarmi dei colpi al ginocchio, sgridandomi in lacrime che gli avevo fatto sparire il papà.
    Sorrido ancora se penso alla sua faccia arrabbiata, a come ora invece sembriamo tanto degli estranei e la colpa è solo mia... mia soltanto. Me la prendo con loro, arrivando in camera sempre più distrutto perché non è casa. Perché non è la vita che avrei voluto per loro. Che Mary avrebbe voluto.
    Improvvisamente il bicchiere mi si rompe tra le mani, ma non sento dolore. Vedo solo qualcosa di rosso che mi cola tra le dita, proprio come quel suo vestito che le cadeva alla perfezione e che la rendeva ancora più bella. Ricordo che alla fine feci finta di compiere una magia e ritornai ad essere John, vedendo Dean più contento che mai anche se cominciò così ad odiare Babbo Natale.
    Lancio il bicchiere contro quell'albero che va in cortocircuito, ignorando le imprecazioni del proprietario, esco dal locale con le mani in tasca stringendo i regali da dare a Dean e Sam che sicuramente dormono già. Infatti glieli poso sotto i loro cuscini, andandomi ad addormentare sul divano. So di non essere un padre modello, ma odio profondamente il Natale. Non è lo stesso senza lei.
     
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    "Una sognatrice non si arrende mai!"

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    Natale all'Inferno


    Le catene mi stringono i polsi e le caviglie tenendomi sdraiato a braccia aperte e gambe divaricate sul
    nulla. Il buio mi circonda, interrotto da tuoni e lampi e rumori stridenti che non riesco a definire. Sono
    solo, non vedo nessuno accanto a me ma sento le urla strazianti delle altre anime dannate. Tutto quello
    che riesco a vedere sono solo infinite catene che sembra arrivino da ogni parte e di cui non riesco a
    vedere la fine. Non so da quanto tempo mi trovi qui. L'ultimo ricordo fuori da questo luogo di tortura
    riguarda quel dannato Cerbero che mi trascina sul pavimento e mi squarta, mentre mio fratello urla
    disperato a Lilith di fermarlo e poi eccomi qui, in questo dannato buco infernale.
    Inizialmente avevo gridato in cerca di aiuto e poi urlato il nome di Sam. Avevo urlato il suo nome disperatamente fino a sentirmi mancare il fiato ma dopo un po' avevo capito che niente e nessuno poteva salvarmi e che il grande torturatore infernale, Alastair, sarebbe stato l'unico essere che avrei visto per l'eternità....
    "Oh, oh, oh, buon Natale!!!" Mi guardo intorno, rimanendo incredulo nel vedere Alastair con un cappello da Babbo Natale, venire verso di me.
    "Buon Natale Dean, oggi è un giorno di festa sulla terra quindi... il nostro sarà un appuntamento speciale" dice prendendo dalla tasca un rasoio decorato con un fiocco rosso.
    "Sei ancora più brutto così, mai pensato ad una plastica facciale?" chiedo ironicamente.
    Lo guardo con quel sorriso di sfida dipinto in viso, domandandomi il perchè si fosse premurato nel farmi venire a conoscenza di che giorno fosse sulla terra, prima della tortura.
    "Sono stato a trovare Sam oggi. Prima di vederlo soffocare nel suo stesso sangue, credo di aver capito che ti mandasse i suoi saluti" continua Alastair con un ghigno sadico. "Spero che apprezzi il mio regalo. Non sono in molti ad avere il privilegio di sapere qualcosa dei suoi parenti qui".
    Mi sollevo per quanto mi è possibile e gli sputo in faccia. Ora ho capito tutto, so perché mi ha detto quelle cose. Pensa di farmi crollare inventando di aver ucciso Sam proprio il giorno di Natale. Non che a me importasse del giorno, se fosse realmente accaduto... Non mi era mai importato realmente nemmeno del Natale, per me era un giorno come un altro ma per Sammy no, per lui era un giorno speciale. Lo era sempre stato. No, Alastair non può convincermi, non ci può riuscire, sono assolutamente convinto che stia mentendo. I demoni mentono sempre, mi dico.
    Sento Alistair cominciare a parlare ed far scorrere il suo rasoio sulla mia pelle ma questa volta ,malgrado il dolore, la mia mente non é lì con lui. La mia mente é da Sam. Mi chiedo cosa stia facendo in quel momento e dove sia realmente. Spero che sia con Billy anche se so che quasi sicuramente, quel testone del mio fratellino, è solo in casa a spulciare libri, alla ricerca di un modo per salvarmi. Non importa che io gli abbia detto di non far nulla, so che lo sta facendo. A me però ora mi piace immaginarlo con Bobby, mentre decora l'albero di Natale, magari mettendo in cima un angelo. Lui ha sempre creduto negli angeli ed in Dio, vorrei tanto poterci credere anch'io. Vorrei crederlo così come vorrei credere di poter tornare da lui, di entrare d'improvviso in casa ed abbracciare il mio gigantesco fratellino mentre gli do uno stupido regalo, augurandogli buon Natale.
    Purtroppo non posso essere lì ma un regalo posso comunque farglielo, un regalo di cui non verrà mai a conoscenza ma che lo renderebbe fiero di me. Alastair ogni giorno mi offre di smettere di torturarmi se accetto di affiancarlo nelle torture. La cosa mi mette i brividi. Come posso torturare anime? Io sono un cacciatore e vorrei rimanerlo per sempre anche all'inferno. Mi sono sempre detto che non importava quanto mi torturassero, non importava per quante volte il mio corpo sarebbe stato annientato per poi tornare nuovamente intero, pronto ad un altra tortura ma non avrei ceduto. In realtà però non so esattamente quanto riuscirò a resistere ancora. Non ho mai voluto deludere mio padre ma soprattutto non ho mai voluto deludere Sam e lo farei se diventassi un mostro come Alastair. Quindi malgrado il dolore incommensurabile non lo farò, almeno non in questo giorno di Natale. È questo il mio regalo per lui. "Buon Natale Sam" mormoro incurante della risata di Alistair sentendo quelle parole.
    Io invece sorrido. Lui non se ne è nemmeno reso conto ma senza volere mi ha davvero fatto un regalo, mi ha regalato un sogno in cui rifugiarmi da lui e dal dolore incommensurabile che riesce a donarmi, ad ogni istante. Almeno per questo giorno di Natale ho un rifugio, un piccolo angolo di paradiso al centro esatto dell' inferno.
     
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  4. Dana Winchester
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    Il dono più bello

    Bianco. È tutto bianco qua fuori...bianco come i fiocchi di neve che cadono per terra. Non li si vede subito, perché anche il cielo è bianco...li vedi solo quando ti arrivano freddi sulla faccia.
    Mi sento stanca. Non avevo mai giocato così tanto nella neve, la slitta, la battaglia...chissà se assomiglia alle lotte che papà faceva. No...Non penso usasse la neve...non fa male e lui faceva male a quei...a quelli! L'ho sentito mentre lo diceva alla mamma. Ho visto anche che si asciugava il viso. Perché piangevi?
    L'ho sentito esitare mentre diceva delle cose sul nonno e la nonna. Non mi parla mai di loro, ma io so che ogni tanto quando pensano che io stia dormendo lui parla fino a tardi con la mamma e dice tutto quello che io non so. E dice anche qualcosa del nonno e della nonna e del fuoco. Ti manca il nonno papà?
    Lo sentivo parlare del sangue. Tanto sangue. E dei cattivi, di quelli come nelle storie di paura che mi racconta John, anche se lo zio gli dice che non vuole. Lui lo fa lo stesso perché sa che non mi piacciono. Mi ricordano le storie che papà racconta alla mamma e mentre lo fa non ride come fa John perché dice che faceva male...Ti hanno fatto delle brutte cose papà? Cosa ti hanno fatto papà?
    Parlava di quando cacciava ma non dice mai quali animali prendeva...io me lo immagino come Donald Duck in quel cartone anche se più bravo. Tutti sono più bravi di Donald.
    Parlava anche di lame coltelli fantasmi mostri e ancora sangue. Tante parole che non capisco, satana leviatano libri dai nomi strani wodoo anima...gente che non conosco. Castiel Adam Charlie...e l'altra che non ricordo...parlava di tanta gente.
    Ma poi...la sua voce è diventata strana mentre parlava di salvare qualcuno. E anche questa volta diceva che era colpa sua se tanta gente è morta. La mamma diceva di no. Non dice mai niente la mamma, parla solo lui. Ma lei ha sempre ragione quindi non è colpa sua. E diceva che aveva fatto tanto...troppo. Cosa hai fatto papà?
    Papà quando parlano racconta tante cose ma non piange quasi mai. Ieri sera ha pianto.
    Vedevo una lacrima scendere sulla sua guancia che ora sembrava a strisce...anche gli occhi gli erano diventati scuri mentre parlava di queste cose.
    Poi mi hanno vista...mi sono avvicinata toccando la sua guancia. "Perché piangi papà?" Lui non ha risposto ma mi ha abbracciata tanto forte e siamo rimasti così, finché la mamma non ha parlato "Allora? Cosa ci fai ancora alzata? Santa Claus non passa mica se i bambini non dormono! Su a letto!" ma papà l'ha fermata. Mi ha presa per mano e mi ha portata in camera. Mi ha dato un bacio sulla fronte e mi ha detto "Tu sei il regalo più bello che potessi mai ricevere sai?" "Si però non piangere..."

    Non capisco bene tutto quando succede così ma non mi piace vedere papà che piange…perché quando capita sembra quasi che abbia paura...ma che stupidaggine... i papà non hanno paura!

    ---

    La vedo stesa per terra. "Tesoro, che stai facendo?" "Guardo la neve che cade!" ridacchio mentre la osservo assorta. Si ferma spesso e fissa il vuoto, ma negli occhi vedo che lo sguardo prosegue perso in chissà in quali pensieri. "È tardi andiamo prima che la mamma ci sgridi!"
    La vedo alzarsi e corrermi incontro quando inciampa e affonda dove la neve è ancora fresca e morbida. Il mio angelo sgraziato...anni a ingannarmi, senza più sperare nel momento, nel primo pianto infantile in cui poi in fine la vita è davvero cominciata. In cui ha preso un senso...Rido ancora mentre si rialza e mi spinge per averla presa in giro. Ma io la abbraccio e le sussurro un buon Natale ricambiato da un bacio e da un ti voglio bene. E mi basta questo.
    La prendo per mano e ci avviamo verso casa.
    "Forza! Lo zio Dean ci aspetta"
     
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    Siamo oltre la scadenza, per cui chiudo il topic e grazie per aver partecipato!
     
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4 replies since 21/12/2015, 17:23   86 views
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