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Welcome to Hell, Baby!
Tic, toc, tic, toc, tic toc. Tempo. Il lento scandire di esso è solo una mera impressione di darsi un definito contesto in cui agire e pensare. E’ il tempo che determina la fine di un dolore, di un amore, di tutto. Se non lo hai ancora compreso, lascia che ti spieghi attentamente una cosa: un attimo può durare un’eternità ed una eternità un attimo. Il rintocco di un orologio, potrebbe risultare cullante, rassicurante, allettante e anche logorante, a volte, ma non vi è nessun dondolio di pendolo, nessun cucù di uccello, nessuno scoccare della mezzanotte, nulla che possa ricordare che vi è una fine a tutto questo. Orde di anime vengono lacerante, secondo dopo secondo, senza alcuna sosta, in un incessante ed infinito vortice di dolore, prive di una fine o della consapevolezza che la sofferenza prima o poi, cesserà. Il tempo è solo una parola vuota nel luogo più oscuro dell’aldilà.
Cosa ti aspettavi Dean? Un luogo fatato con conigli ed unicorni, dove l’amore e cascate di arcobaleno contornassero un magico antro di fantasia? Non essere ridicolo ragazzo, non è come lo raffigurano a scuola o nei testi biblici. Sei sorpreso? Certo, lo siamo tutti la prima volta, siamo tutti stupiti della gelida mano con cui l’Inferno accoglie e stritola il cuore, guardiamo tutti con occhi spalancati l’odio che si insinua nelle viscere e pietrifica l’anima, siamo tutti portati a credere che prima o poi ci si stancherà, che il tempo smetterà di battere ed arriverà la fine. Povero sciocco Dean, non lo senti? Non la vedi, la costante infernale, l’agonia perenne di sangue che cola e urla devastanti che di sottofondo accompagnano la tua permanenza qui? Non le senti? Non ci si è fermati nemmeno una volta, non si può. Il tempo, Dean, quello che tu speri possa delineare il tuo soggiorno qui, non esiste e non esisterà mai più. Ore, mesi, anni, compleanni, natali, si confondono, c’è un inizio, ma non una fine, mettitelo in testa ragazzo, non puoi scappare, non puoi smettere, ma soprattutto, non c’è il tuo tempo per cessare di soffrire. Ti guardo, Dean, e tutto quello che vedo sono degli occhi spalancati dal terrore ed una implicita preghiera affinchè tutto questo finisca, vedo che non hai ancora compreso, non c’è niente che regoli la fine, all’inferno, anche se le mie mani profanassero il tuo corpo, più e più volte, estraendo vogliose, viscere su viscere, organi su organi, tu sarai sempre qui, vivo, con quell’ orrore, di cui sei spettatore involontario e passivo, che si imprime nella tua mente e quella stancante ed asfissiante voglia di scappare, dove, poi?! Non si sa, non puoi andare da nessuna parte. Ed ancora e ancora e ancora, dentro e fuori il tuo corpo, fiumi di sangue bagnano i miei piedi, mentre i denti, macchiati del rosso carminio delle tue vene scoppiate, stridono come una dolce sinfonia che mi ritrovo a dirigere, Oh Dean, non ti preoccupare dura solo un eterno attimo. Ancora, ancora e ancora.
Edited by lorusgra - 4/12/2013, 23:18. -
Shannon.
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Complimenti! Hai reso bene l'idea...mi è piaciuta molto . -
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Grazie . -
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Davvero bella. Sei riuscita a richiamarmi subito alla mente l'immagine di Dean all'inferno e combaciava benissimo con la tua descrizione. Davvero, brava. . -
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Grazie infinite Chrissie . -
superwholocked.
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per un attimo mi hai catapultata all'inferno con la tua descrizione, sei bravissima! . -
jasonghoul.
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non trovo le parole per descrivere cio che provo.è stato incredibile,sei fantastica. .